martedì 8 aprile 2014

LA PRESA PER IL CULO DELLE VALUTAZIONI


LA PRESA PER IL CULO

Come è andata la valutazione.

Indipendentemente dal risultato il modo è stato all’insegna della confusione e della non trasparenza.
Non abbiamo ancor ai risultati in mano ma una certezza c’è: è stata l’ennesima presa per il culo.

La RSU aveva creduto alla parola del Direttore generale l’avvocato Marco Mastroianni: Valutazioni svincolate da fasce e contingentamenti.

E così avevamo raccontato ai lavoratori.

Lo stesso Direttore Generale ha più volte confermato che questa era l’indicazione.

Ma nel concreto ai dirigenti è stata passata la scheda precompilata con i dati del 2012 (per facilitare…) e nel quadro riassuntivo compariva un semaforo; nel rosso finivano gli esclusi dalla premialità individuale, nel giallo quelli di mezzo, nel verde il resto.
Quindi fasce e contingentamenti.

Abbiamo avuto conferma di capi Aree che hanno proprio dato i numeri e l’indicazione che tutto rimaneva come per il 2012: fasce e contingentamenti.

Ma non è tutto il direttore Generale, facendo finta di nulla presenta alla RSU una nuova proposta in cui ratifica sostanzialmente i criteri del 2012: fasce e contingentamenti.

Eppure nell’accordo decentrato del 2012 esplicitamente chi ha firmato (amministrazione e sindacati provinciali) si impegnavano a superare le fasce.

Le segreterie provinciali hanno espressamente affermato che quest’anno si atterranno alle indicazioni della RSU.

La maggioranza della RSU ha presentato una proposta chiara sia per superare le fasce sia per ridurre il gap tra lavoratori.

L’amministrazione tramite il direttore generale, al posto di chiudere la trattativa arrivata ad un passo dall’accordo preferisce tirarla per le lunghe… e  forse sperare che i soliti sindacalisti di comodo prendano progressivamente piede con al solita filosofia… facciamo presto… facciamo presto…

Certo facciamo presto a chiudere questa farsa di trattativa, superiamo le fasce con l’introduzione dei “valore punto”… e la riduzione sensibile dei gap tra minimo e massimo.

Come sindacato di base, un po’ amareggiati per l’ennesima mancanza di parola del nostro interlocutore, invitiamo comunque a non scoraggiarsi ne a nascondersi dietro al qualunquismo disfattista che non farebbe che il gioco di chi vuole smantellare ciò che di pubblico rimane, a partire dai lavoratori.

Sostenete la CUB, il sindacato che non si scoraggia.

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