mercoledì 28 maggio 2014

W I NJN-GJà ABBASSO IL RE

E’ STATO FIRMATO IL DECENTRATO 2013 PER I DIPENDENTI DEL COMUNE DI VERONA (ESCLUSE MAESTRE SCUOLA  MATERNA)
L’accordo firmato è frutto di mesi di trattativa.
La maggioranza della RSU si era posta come obiettivo quello di arrivare all’eliminazione delle fasce e alla riduzione della differenza (GAP) tra chi prende meno e chi prende di più.
In questi mesi l’RSU ha formulato una molteplicità di proposte (valore punto, no differenziazione tra categorie, 90% collettivo e 10% individuale, un gap non superiore a 200,00 euro ecc.).
Molti hanno firmato perché non c’erano più margini di trattativa utili.

Che cosa ha impedito di ottenere un risultato migliore?
 Proviamo ad analizzare i motivi utilizzando una sorta di racconto fantastico (la cronaca sarebbe probabilmente più noiosa e dolorosa)
Per capire l’incredibile clima della trattativa occorre descrivere le parti sedute al tavolo.
Chi si immagina come dovrebbe essere una trattativa, pensa che ci siano 2 contendenti in ballo: la delegazione di parte pubblica (l’amministrazione) e la delegazione di parte sindacale (l’RSU). 
Sarebbe bello, ma nel nostro caso ciò non corrisponde al vero.
In realtà sono stati almeno 4 i personaggi (collettivi) presenti alla trattativa.

Soggetti e protagonisti.

Primo personaggio:
Si tratta di, niente po’ po’ di meno che di...BisMark, ovvero quello che fa i conti con i nostri euro.
E’ la controparte dell’amministrazione formata dal duo Direttore Generale, avvocato Marco Mastroianni, e dal dirigente del Personale, avvocato Marco Crescimbeni.
BisMark, evidentemente su mandato politico, vuole mantenere invariata le fasce (che incredibilmente si era impegnato a superare) e a tenere un Gap importante fra di esse, proponendo la divisione delle risorse in 75% collettivo e 25 % individuale.
BisMark, dopo un breve ed evidentemente finto periodo di dialogo costruttivo, si è all’improvviso impuntato ed è rimasto inamovibile, proponendo all’ultimo momento una carta di intenti per il 2014 (ancora una volta non affrontando, ma spostando il problema) con cui si “impegnava” a superare le famigerate fasce dall’anno prossimo.
BisMark dà il meglio (o peggio) di sè durante la rilevazione delle schede di valutazione.
Viene meno ad un preciso impegno assunto durante la trattativa, secondo il quale si doveva effettuare una rilevazione tempestiva, libera e senza contingentamenti.
Spergiura di non aver dato indicazioni in proposito, in realtà si “nasconde” dietro agli ordini validi l’anno scorso, che prevedevano i contingentamenti. Lo schema riassuntivo fornito ai dirigenti e valutatori di allora appariva come era un vero e proprio semaforo: rosso (sotto i 1500 punti), giallo (1501-1700) e
verde (superiore a 1701 punti).

Secondo personaggio
Il gruppo SEPROSI (SEgretari PROvinciali Sindacali) addetti all’apparecchiatura dei tavoli di trattativa.
Di solito, scavalcando l’RSU, sono usi a concordare i menù, in anticipo, con la controparte.
Adducono l’esperienza delle loro “leggendarie” trattative nel territorio della provincia e ricordano costantemente che “… non bisogna lamentarci in Comune di Verona, perché fuor di queste mura regna il caos e lo scheletro degli ispettori ministeriali si aggira….”
Sono sempre pronti a dar buone lezioni di sindacalese, che si chiudono con una doppia frase ormai classica: “bisogna far le cose in regola” e “non firmo sia per salvaguardare me stesso che i lavoratori”.
All’occorrenza sono un’ottima spalla per il Primo attore.
Ricordiamo che nel 2012 i SEPROSI hanno firmato un accordo facendosi beffa della volontà della maggioranza della RSU
Quale è stato il ruolo dei SEPROSI durante questa trattativa?
A differenza di quanto avvenuto nel 2012 tutti i SEPROSI, con la sola esclusione della CISL, pur confermando la bontà degli accordi degli anni precedenti (che ricordiamo sono stati firmato dalla minoranza delle organizzazioni sindacali), hanno fin da subito dichiarato che quest’anno avrebbero firmato solo con l’accordo della maggioranza della RSU.
Erano ottime dichiarazioni di intenti, ma poi è accaduto che nessuno di loro ha mai ha condiviso gli obiettivi della maggioranza della RSU e proprio all’ultimo atto, con l’eccezione del CSA, si sono affrettati a schierarsi con le preoccupazioni dell’amministrazione e contro gli obiettivi della RSU di eliminare le fasce e ridurre i GAP.

Terzo personaggio
Il gruppo WILRE, ovvero la componente di minoranza della RSU (composta da CISL, da UGL e da ½ CSA).
WILRE Durante la trattativa, si fa notare fin da subito per essere più realista del re, esplicitamente ed attivamente contro le posizioni della maggioranza della RSU.
Si specializza particolarmente in confidenze con BisMark, pronto fin da subito a firmare qualunque cosa questo gli proponga.
WILRE è perdutamente innamorato delle fasce (ricordo d’infanzia) e ama la differenziazione “spinta” (da loro).

Quarto personaggio
NIN-GJÀ (acronimo misterioso e strategico riferito alla maggioranza RSU - la componente CGIL, UIL,
CUB , ½ CSA e per l’occasione DICCAP), si caratterizzano per la varietà, combattività, strategia, tenacia, tratto evidentemente già tipico dei “nostri eroi”.

Riassumendo gli schieramenti:
da una parte BisMark, WILRE e i SEPROSI // dall’altra i soli NJN-GJÀ

Potete bene immaginare come impari sia stata la tenzone!
 Non ci credete? Ecco allora l’ultimo episodio della saga “DECENTRIAMOLI”

ULTIMO ATTO – PER UN PUGNO DI EURO
 Fin dall’alba i NIN-GJÀ, eludendo la stretta sorveglianza dei WILRE si erano radunati in un ameno seminterrato per formulare 3 nuove contromosse da presentare all’amministrazione:
· escludere dal premio incentivante non il 14%, ma solamente il 10% dei colleghi (oltre 80 colleghi)
· dividere il premio incentivante nel seguente modo 85% collettivo e 15% individuale
· erogare il premio senza tener conto della differenza delle categorie (B,C,D)

Inizia la trattativa: l’abile portavoce dei NJN-GJÀ sferra sul campo le proposte lasciando nello scompiglio BisMark, il quale si dimena in cerca di aiuto, che immancabilmente arriva dai SEPROSI, offesi di non essere stati informati dai NJN-GJÀ, spostano l’argomento e comunicano di voler firmare quanto  proposto dall’amministrazione.
BisMark riprende fiato e sfodera tutta la sua rigidità: le fasce restano bisogna differenziare.
A questo punto BisMark cerca di spezzare l’unità dei NJN-GJÀ che con determinazione respingono il tentativo.
 La trattativa prosegue con toni accesi e con attacchi (alcuni alti, altri bassi, “cornate” comprese) finchè BisMark stremato, ma non “matato”, inizia a muoversi dalla sua posizione, dopo un lapsus su un 82% collettivo, immediatamente ritirato a 78, si assesta sull’80% collettivo e 20% individuale. Ultima offerta prendere o lasciare.

Ed ecco la perla della giornata: WILRE, in crisi di astinenza da leccate, compatto si dice dispiaciuto del cedimento di BisMark nei confronti dei NJN-GJÀ. Per WILRE andava già bene il 75%!!!

Parte dei NJN-GJÀ abbandona, indignata, la sala; parte rimane a sor-vegliare.

Dopo mesi di trattative e proposte i NJN-GJÀ capiscono che dopo le vergognose affermazioni di WILRE, non c’è più margine per trattare.
Strategicamente si sceglie che una parte firmerà allegando una nota a verbale in cui si spiegano le motivazioni anche di chi non ha firmato.

I NJN-GJà concorrono a migliorare anche il testo del 2014, ma non ritengono di firmarlo, proprio a causa della fretta con cui sono pressati a farlo (esperienze molteplici hanno suggerito prudenza) e quindi il 2014 viene firmato solo da SEPROSI e da WILRE.
 Care colleghi e colleghe lasciateci almeno l’orgoglio di non essere considerati come tutti gli altri.
 W i NJN-GJÀ. Abbasso il re.


 Se con questa favoletta siamo riusciti a trasmettervi il messaggio… sosteneteci.

giovedì 8 maggio 2014

ORDINANZA SELFIE







Ordinanza n. 00610 TSI del 7 maggio 2014

IL SINDACO

Premesso che l’art.54 del D.Lgs n.267/2000 prevede la possibilità per il Sindaco di adottare, con atto modificato, provvedimenti contingibili e urgenti per prevenire e eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana;

Ritenuto urgente venire incontro alle giuste esigenze dei lavoratori di un maggior sistema di trasparenza e di correttezza tra amministratori e lavoratori;

Ritenuto  necessario ridurre le conflittualità sociali all’interno del Comune di Verona per rendere più efficace il lavoro verso i cittadini;

Tenuto conto che da mesi langue una trattativa sulla distribuzione del premio incentivante 2013 e che la dirigenza di questo Ente non è riuscita a formulare una proposta decente che tenesse conto dello stato delle trattative;

Richiamato l’impegno assunto nel precedente accordo di superare il sistema di valutazione e distribuzione a fasce;

Considerato che la valutazione dei personale comunale è avvenuta senza indicazioni omogenee e con espliciti riferimenti al precedente sistema divisione del personale per fasce e per evitare di dover rifare in modo più armonico la valutazione;

Preso atto che la delegazione di parte civile non è stata in grado di fornire i semplice dati richiesti dalla controparte sindacale mantenendo un semplice impegno assunto al tavole delle trattative;

Richiamata la deliberazione del Consiglio Comunale n.408/2011;

ORDINA

Che nel rispetto degli impegni assunti il 3 aprile 2014 vengano immediatamente forniti i dati richiesti dalla organizzazioni sindacali e dalla RSU;

Che venga immediatamente (busta paga maggio 2014) distribuito la parte del fondo individuale per almeno la quota parte del 75%  (parte minima non in discussione) come premio di produttività collettivo a tutti coloro che hanno partecipato al raggiungimento dei progetti dell’Ente senza tener conto della categoria contrattuale di appartenenza.

Si ordina alla delegazione di parte pubblica di rispettare quanto già previsto nell’accordo sul decentrato 2012, cioè di distribuire la quota  parte individuale, il cui ammontare  verrà concordato tra le parti, con modalità che superino il sistema a fasce e che prevedano un gap tra il minimo e massimo tra diversi lavoratori di non più di 200 euro.

Il Direttore Generale ha tempo 3 giorni  per dare attuazione a quanto disposta pena la decurtazione dell’1% della retribuzione per ogni giorno di ritardo nell’applicazione;

Contro il presente provvedimento è ammesso, entro 60 giorni dalla pubblicazione all'Albo Pretorio, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto o al presidente della Repubblica entro 120 giorni della pubblicazione.

Verona, 7 maggio 2014
                                                                                                 IL SINDACO
                                                                                                  Flavio Tosi