E’ STATO FIRMATO
IL DECENTRATO 2013 PER I DIPENDENTI DEL COMUNE DI VERONA (ESCLUSE MAESTRE
SCUOLA MATERNA)
L’accordo firmato è frutto di mesi di trattativa.
La maggioranza della RSU si era posta come obiettivo
quello di arrivare all’eliminazione delle fasce e alla riduzione della
differenza (GAP) tra chi prende meno e chi prende di più.
In questi mesi l’RSU ha formulato una molteplicità di
proposte (valore punto, no differenziazione tra categorie, 90% collettivo e 10%
individuale, un gap non superiore a 200,00 euro ecc.).
Molti hanno
firmato perché non c’erano più margini di trattativa utili.
Che
cosa ha impedito di ottenere un risultato migliore?
Proviamo ad
analizzare i motivi utilizzando una sorta di racconto fantastico (la cronaca
sarebbe probabilmente più noiosa e dolorosa)
Per capire l’incredibile clima della trattativa occorre
descrivere le parti sedute al tavolo.
Chi si immagina
come dovrebbe essere una trattativa, pensa che ci siano 2 contendenti in ballo:
la delegazione di parte pubblica (l’amministrazione) e la delegazione di parte
sindacale (l’RSU).
Sarebbe bello, ma nel nostro caso ciò non corrisponde
al vero.
In realtà sono stati almeno 4 i personaggi (collettivi)
presenti alla trattativa.
Soggetti e protagonisti.
Primo
personaggio:
Si tratta di, niente po’ po’ di meno che di...BisMark, ovvero quello che fa i conti
con i nostri euro.
E’ la controparte dell’amministrazione formata dal duo
Direttore Generale, avvocato Marco
Mastroianni, e dal dirigente del Personale, avvocato Marco Crescimbeni.
BisMark,
evidentemente su mandato politico, vuole mantenere invariata le fasce (che
incredibilmente si era impegnato a superare) e a tenere un Gap importante fra
di esse, proponendo la divisione delle risorse in 75% collettivo e 25 %
individuale.
BisMark,
dopo un breve ed evidentemente finto periodo di dialogo costruttivo, si è
all’improvviso impuntato ed è rimasto inamovibile, proponendo all’ultimo
momento una carta di intenti per il 2014 (ancora una volta non affrontando, ma
spostando il problema) con cui si “impegnava” a superare le famigerate fasce
dall’anno prossimo.
BisMark
dà il meglio (o peggio) di sè durante la rilevazione delle schede di
valutazione.
Viene meno ad un preciso impegno assunto durante la
trattativa, secondo il quale si doveva effettuare una rilevazione tempestiva,
libera e senza contingentamenti.
Spergiura di non aver dato indicazioni in proposito, in
realtà si “nasconde” dietro agli ordini validi l’anno scorso, che prevedevano i
contingentamenti. Lo schema riassuntivo fornito ai dirigenti e valutatori di allora
appariva come era un vero e proprio semaforo: rosso (sotto i 1500 punti),
giallo (1501-1700) e
verde (superiore a 1701 punti).
Secondo personaggio
Il gruppo SEPROSI
(SEgretari PROvinciali Sindacali) addetti all’apparecchiatura dei tavoli di
trattativa.
Di solito, scavalcando l’RSU, sono usi a concordare i
menù, in anticipo, con la controparte.
Adducono l’esperienza delle loro “leggendarie”
trattative nel territorio della provincia e ricordano costantemente che “… non
bisogna lamentarci in Comune di Verona, perché fuor di queste mura regna il
caos e lo scheletro degli ispettori ministeriali si aggira….”
Sono sempre pronti a dar buone lezioni di sindacalese,
che si chiudono con una doppia frase ormai classica: “bisogna far le cose in
regola” e “non firmo sia per salvaguardare me stesso che i lavoratori”.
All’occorrenza sono un’ottima spalla per il Primo
attore.
Ricordiamo che nel 2012 i SEPROSI hanno firmato un accordo facendosi beffa della volontà
della maggioranza della RSU
Quale è stato il ruolo dei SEPROSI durante questa
trattativa?
A differenza di quanto avvenuto nel 2012 tutti i SEPROSI, con la sola esclusione della
CISL, pur confermando la bontà degli accordi degli anni precedenti (che
ricordiamo sono stati firmato dalla minoranza delle organizzazioni sindacali),
hanno fin da subito dichiarato che quest’anno avrebbero firmato solo con
l’accordo della maggioranza della RSU.
Erano ottime dichiarazioni di intenti, ma poi è
accaduto che nessuno di loro ha mai ha condiviso gli obiettivi della
maggioranza della RSU e proprio all’ultimo atto, con l’eccezione del CSA, si
sono affrettati a schierarsi con le preoccupazioni dell’amministrazione e
contro gli obiettivi della RSU di eliminare le fasce e ridurre i GAP.
Terzo personaggio
Il gruppo WILRE,
ovvero la componente di minoranza della RSU (composta da CISL, da UGL e da ½ CSA).
WILRE
Durante la trattativa, si fa notare fin da subito per essere più realista del
re, esplicitamente ed attivamente contro le posizioni della maggioranza della
RSU.
Si specializza particolarmente in confidenze con
BisMark, pronto fin da subito a firmare qualunque cosa questo gli proponga.
WILRE è
perdutamente innamorato delle fasce (ricordo d’infanzia) e ama la
differenziazione “spinta” (da loro).
Quarto personaggio
NIN-GJÀ
(acronimo misterioso e strategico riferito alla maggioranza RSU - la componente
CGIL, UIL,
CUB , ½ CSA e per l’occasione DICCAP), si
caratterizzano per la varietà, combattività, strategia, tenacia, tratto
evidentemente già tipico dei “nostri eroi”.
Riassumendo gli
schieramenti:
da una parte BisMark,
WILRE e i SEPROSI // dall’altra i soli NJN-GJÀ
Potete bene immaginare come impari sia stata la
tenzone!
Non ci credete?
Ecco allora l’ultimo episodio della saga “DECENTRIAMOLI”
ULTIMO
ATTO – PER UN PUGNO DI EURO
Fin dall’alba i NIN-GJÀ, eludendo la stretta
sorveglianza dei WILRE si erano
radunati in un ameno seminterrato per formulare 3 nuove contromosse da
presentare all’amministrazione:
· escludere dal premio incentivante non il 14%, ma
solamente il 10% dei colleghi (oltre 80 colleghi)
· dividere il premio incentivante nel seguente modo 85%
collettivo e 15% individuale
· erogare il premio senza tener conto della differenza
delle categorie (B,C,D)
Inizia la trattativa: l’abile portavoce dei NJN-GJÀ sferra sul campo le proposte
lasciando nello scompiglio BisMark,
il quale si dimena in cerca di aiuto, che immancabilmente arriva dai SEPROSI, offesi di non essere stati
informati dai NJN-GJÀ, spostano
l’argomento e comunicano di voler firmare quanto proposto dall’amministrazione.
BisMark
riprende fiato e sfodera tutta la sua rigidità: le fasce restano bisogna
differenziare.
A questo punto BisMark
cerca di spezzare l’unità dei NJN-GJÀ
che con determinazione respingono il tentativo.
La trattativa
prosegue con toni accesi e con attacchi (alcuni alti, altri bassi, “cornate”
comprese) finchè BisMark stremato,
ma non “matato”, inizia a muoversi dalla sua posizione, dopo un lapsus su un
82% collettivo, immediatamente ritirato a 78, si assesta sull’80% collettivo e
20% individuale. Ultima offerta prendere o lasciare.
Ed ecco la perla della giornata: WILRE, in crisi di astinenza da leccate, compatto si dice
dispiaciuto del cedimento di BisMark
nei confronti dei NJN-GJÀ. Per WILRE andava già bene il 75%!!!
Parte dei NJN-GJÀ
abbandona, indignata, la sala; parte rimane a sor-vegliare.
Dopo mesi di trattative e proposte i NJN-GJÀ capiscono che dopo le
vergognose affermazioni di WILRE,
non c’è più margine per trattare.
Strategicamente si sceglie che una parte firmerà
allegando una nota a verbale in cui si spiegano le motivazioni anche di chi non
ha firmato.
I NJN-GJà
concorrono a migliorare anche il testo del 2014, ma non ritengono di firmarlo,
proprio a causa della fretta con cui sono pressati a farlo (esperienze
molteplici hanno suggerito prudenza) e quindi il 2014 viene firmato solo da
SEPROSI e da WILRE.
Care colleghi e
colleghe lasciateci almeno l’orgoglio di non essere considerati come tutti gli
altri.
W i NJN-GJÀ.
Abbasso il re.
Se con questa
favoletta siamo riusciti a trasmettervi il messaggio… sosteneteci.