mercoledì 2 marzo 2016

30 PEDINE

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288 agenti 
sono pochi per fare che cosa?

Le notizie sembrano convergere avremo un rafforzamento della Polizia Municipale.
Bene.
Bene?
Certamente l’aumento del numero dei dipendenti può aiutare soprattutto nel periodo estivo. Ma a fare che cosa?
Lo hanno ricordato anche i giornali il Comune di Verona ha il numero di personale corretto, anzi ampiamente superiore a quello previsto dagli standard (1 ogni 1000 abitanti).
Dal Comando si affrettano a precisare che però gli operativi sono solo 220.
Ma gli standard non escludono  i vigili che stanno in ufficio o alla centrale operativa o presso il comando che svolgono altre e diverse fondamentali funzioni connesse con l’essere agente della Polizia Municipale.
Gli standard nazionale prevedono anche quel personale.
Da anni le organizzazioni sindacali, tra cui in prima linea la CUB, denuncia altri diversi problemi:
Che cosa viene richiesto alla polizia Municipale, quali compiti deve svolgere.
Solo allora che possiamo decidere se 288 sono sufficienti o meno per fare  che cosa?
Sembrerebbe ormai prendere piede che di vigili non ce ne mai abbastanza.
E di guardie ai musei? E di impiegati all’anagrafe? E maestre…
Il nodo fondamentale è che a Verona viene fatto un utilizzo abnorme, eccessivo, improprio,  in supplenza a tutto, talvolta per questioni che potrebbero benissimo essere svolte da altri mettendo talvolta gli stessi lavoratori in condizione di rischio.
Il Prefetto in questi giorni ha dato numeri concreti sul calo dei reati eppure si continua anche da palazzo Barbieri ad alimentare un clima di insicurezza che come un  vortice continua a sua volta ad alimentare la richiesta  di vigili ovunque.
Si ha la sensazione che talvolta al Comando ci sia una sorta di delirio di onnipotenza e si faccia confusione con il ruolo della Questura.
Gli agenti della Polizia Municipale anche “economicamente” oltre che giuridicamente, non sono lontanamente assimilabili a quelli delle altre forza di Polizia. E’ il loro stesso contratto, enti locali, che li inquadra, nel bene  e nel male, come figura diversa.
A Verona da anni ribadiamo che viene fatto un utilizzo strumentale, politico della Polizia Municipale.
Non è a caso che il Comando di Verona rappresenta nel panorama italiano una con la più elevata conflittualità interna. (stato di agitazione pressoché permanente da 2 anni 3 scioperi in 6 mesi ecc.) in un clima intimidatorio è immerso in una situazione strutturale desolante (vedi gli ulteriori crolli di questi gironi).
La questione riguarda tutto il resto del Comune e la gestione del Personale comunale. Se si investe nella Polizia Municipale certo non si può assumere in altri settori strategici e fondamentali.
La stampa proprio ieri dava conto della desolante situazione delle circoscrizioni. Una scientifica scelta politica  ha deciso di smantellarle svuotandole di risorse, di professionalità e di personale.
Per non parlare dell’allucinante situazione con cui versa tutta l’area Cultura (Musei, biblioteche e spettacoli) che sopravvive grazie solo al massiccio utilizzo del precariato. 
E sarebbe adeguato il personale della Protezione civile?
Speriamo che la politica ma anche i mezzi di informazioni imparino a non fermarsi ai comunicati ufficiali e ai numeri che escono dal Palazzo.
Abbiamo da tempo chiesto una commissione di indagine consiliare sulla Polizia Municipale ma evidentemente è meglio dare i numeri e lasciare sfornare ordinanze di dubbia legittimità e costituzionalità ed esporre poi i neo-assunti al ridicolo di applicarle.
La CUB, insieme agli altri sindacati, ha già posto una serie di questioni perché il trattamento dei colleghi sia adeguato come l’introduzione anche per loro di una parte del salario accessorio  da cui i loro  colleghi precari  assunti nel 2015 sono stati esclusi. 
E sarà ancora al loro a fianco perché non siano utilizzati come semplici pedine. (dato)

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