I dipendenti
comunali di Verona, come previsto dal contratto nazionale, ricevono, nei giorni
di rientro pomeridiano un buono pasto (max 2 settimanali). Il valore del buono è da molti anni
fissato in € 5,29 il più basso di quello previsto negli enti pubblici.
Scopriamo
che c’è un’unica persona che usufruisce di tali buoni pasto tutti i giorni.
Situazione
preclusa , per prassi a tutti gli altri dirigenti e dipendenti, malgrado
teoricamente possibile. Ma ci sono anche evidenti limiti di budget.
Chi deve
fermarsi e fare straordinari non percepisce buoni pasto aggiuntivi.
L’amministrazione
in un testo presentata ai sindacati in questi giorni propone che “al personale in servizio esterno
che, per straordinarie esigenze di servizio protrarrà l’orario di servizio per
almeno tre ore oltre l’orario ordinario di lavoro, sarà corrisposto il buono
pasto. Al personale di turno serale spetta sempre il buono pasto."
Questa è
la proposta.
Ma fin’ora nell’era tosiana una sola persona ne aveva anticipato l'applicazione.
Ma fin’ora nell’era tosiana una sola persona ne aveva anticipato l'applicazione.
Piccole
cifre. Non si arricchisce
nessuno e il Comune non diventa particolarmente povero.
Ma
proprio perché esigua (una), quell’eccezione è parsa e continua ad apparire ancor più odiosa.
Ma chi è
il GRANDE MANGIATORE?
L’ex
direttore ( 2007 – 2013) Generale Renato
Piccoli. Con una retribuzione annuale di 150.000 (lorde)!!!!!! - costo reale al Comune € 210.000 annuo + ... buoni pasto.
Recitava il proverbio: l'appetito vien mangiando.
Oltre che una questione di BUON GUSTO, questo speciale trattamento sarà completamente regolare? Dal Palazzo dicono di si... sapevano tutti e hanno lasciato mang..., ops... fare.
Ma è rispettato il criterio di equità e di parità di trattamento culinario?
Non sarà un eccesso di elargizione che lede il decoro e l'immagina stessa del Comune o queste informazioni non si dovevano far sapere?
Recitava il proverbio: l'appetito vien mangiando.
Oltre che una questione di BUON GUSTO, questo speciale trattamento sarà completamente regolare? Dal Palazzo dicono di si... sapevano tutti e hanno lasciato mang..., ops... fare.
Ma è rispettato il criterio di equità e di parità di trattamento culinario?
Non sarà un eccesso di elargizione che lede il decoro e l'immagina stessa del Comune o queste informazioni non si dovevano far sapere?
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