venerdì 11 marzo 2016

L'APPETITO VIEN MANGIANDO

I dipendenti comunali di Verona, come previsto dal contratto nazionale, ricevono, nei giorni di rientro pomeridiano un buono pasto (max 2 settimanali). Il valore del buono è da molti anni fissato in € 5,29 il più basso di quello previsto negli enti pubblici.
Scopriamo che c’è un’unica persona che usufruisce di tali buoni pasto tutti i giorni.
Situazione preclusa , per prassi a tutti gli altri dirigenti e dipendenti, malgrado teoricamente possibile. Ma ci sono anche  evidenti limiti di budget.
Chi deve fermarsi e fare straordinari non percepisce buoni pasto aggiuntivi.

L’amministrazione in un  testo presentata ai sindacati in questi giorni  propone che “al personale in servizio esterno che, per straordinarie esigenze di servizio protrarrà l’orario di servizio per almeno tre ore oltre l’orario ordinario di lavoro, sarà corrisposto il buono pasto. Al personale di turno serale spetta sempre il buono pasto."
Questa è la proposta. 
Ma fin’ora nell’era tosiana una sola persona ne aveva anticipato l'applicazione.
Piccole cifre. Non si arricchisce nessuno e il Comune non diventa particolarmente povero.

Ma proprio perché esigua (una), quell’eccezione è parsa e continua ad apparire ancor più odiosa.
Ma chi è il GRANDE MANGIATORE?
L’ex direttore ( 2007 – 2013) Generale Renato Piccoli. Con una retribuzione annuale di 150.000 (lorde)!!!!!! - costo reale al Comune € 210.000 annuo + ... buoni pasto.
Recitava il proverbio: l'appetito vien mangiando.
Oltre che una questione di BUON GUSTO, questo speciale trattamento sarà completamente regolare? Dal Palazzo dicono  di si... sapevano tutti e hanno lasciato mang..., ops... fare.

Ma è rispettato il criterio di equità e di parità di trattamento culinario?
Non sarà un eccesso di elargizione che lede il decoro e l'immagina stessa del Comune o queste informazioni non si dovevano far sapere?



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